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Donna, vita, libertà – Restituire la memoria, restituire il presente
Giovedì 25 maggio, alle 10.00, nella Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri (piazza Marina, 61) si tiene la giornata di studi “Donna, vita, libertà – Restituire la memoria, restituire il presente. A sostegno delle donne iraniane“, con la partecipazione del regista, fotografo, videomaker e poeta iraniano Nosrat Panahi Nejad.
L’incontro si propone di approfondire il contesto sociale, politico e culturale dell’Iran con gli interventi di studiosi di letteratura persiana e islamica, di estetica, di diritto comparato e il convolgimento delle studentesse e degli studenti di Lingua e Cultura persiana del Dipartimento di Scienze Umanistiche UniPa.
Programma
Saluti
Massimo Midiri, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo
Marsiyè – Mehr licht, di Nosrat Panahi Nejad
Tavola rotonda con Luciana De Grazia, Leila Karami, Nosrat Panahi Nejad
Moderano Maria Grazia Sciortino e Salvatore Tedesco
Letture poetiche di Forugh Farrokhzad
a cura di Maria Grazia Sciortino
con Angela Viola, Swarna Taher e Maita Panzera
Naghàlì – Il cunto persiano, di Nosrat Panahi Nejad
CRONACHE SICILIANE DEL 25 GENNAIO
(archivio TGS)
Comune di Paceco
Assessorato alla Cultura
Comune di Paceco
Assessorato alla Cultura
Venedri 12 Aprile 2019 Ore 17.00 presso Cine- Teatro Roma di Paceco
Intitolazione Cine-Teatro Roma a Mino Blunda
Introduce il sindaco Giuseppe Scarcella
Anteprima del docu-film
Mino Blunda ” L’inglese ha visto la bifora”
Ritratto di un drammaturgo
Mino Blunda “L’inglese ha visto la bifora”
Ritratto di un drammaturgo
di
Nosrat Panahi Nejad
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Dei non specialisti, chi si ricorda mai che il rivoluzionario James Joyce esordi con una raccolta di versi intitolato Musica da camera? Eppure con quel riferimento esplicito ad una attività musicale settecentesca, vi e’ nello smilzo libretto la dimostrazione che Joyce non poteva che conoscere bene ritmo e musicalità, armonia e ordine, cioè tutte quelle cose che egli avrebbe distrutte e rivoluzionate, a suo modo rifondate nelle opere cui e’ affidata la sua grandezza.(…). Mino Blunda, siciliano di Paceco. come tutti i siciliani di buona razza ha le orecchie e gli occhi volti, prima che all’Italia, all’Europa: ma come i siciliani di buona razza parte da un terreno suo ben noto, da un gruzzolo di verità isolana, che tanto sono coltivati e personali, di tanto evitando il generico e lo scimmiottamento da potersi collocare concretamente nel mondo della cultura senza frontiere. Un’opera prima di solito ha dei pregi che possono diventare altrettanti difetti: abbondanza di motivi che può mutarsi in sovrabbondanza, attenzione a mostrare uno stile proprio e originale, soprattutto l’esibizione di un’esperienza personale sostitutiva di tutte le precedenti, come spiegazione unica ed esaustiva del vivere.(…). Blunda invece ci presenta un’opera prima già matura,…
Natale tedesco
( da Il cielo di carta, Guida Editori)
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Schede del videofilm
Titolo:
Mino Blunda ” L’inglese ha visto la bifora” Ritratto di un drammaturgo
Con la partecipazione di:
Carla Tatò, Carlo Quartucci, Nino Scimemi,
Salvatore Ferlita, Cordelia D’Antoni,
Alberto Barbata, Pier Vittorio Demitry, Giovanni Barbato,
Nino Marino, Giulia Blunda, Alberto Ruisi, Luisa Mazzei.
Fotografia, audio, momtaggio: Nosrat Panahi Nejad
Durata: 78 minuti
Produzione: Luisa Mazzei – Nosrat Panahi Nejad, 2018,Italia
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LUCE FEST FINITA
13 DICENBRE 2018 27 GENNIAO 2019
FONDAZIONE GESEUALDO BUFALINO – COMISO
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Conservatorio “V. Bellini” di Palermo – Concerti per Accumoli e Amatrice –
16 e 17 settembre
Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini -Palermo
Sabato 17 Settembre 2016, ore 10, Aula 12
Nosrat Panahi Nejad “Federico Incardona. Ritratto postumo di un musicista”
Nell’ambito della manifestazione La Musica Aiuta organizzata dal Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini Di Palermo sarà proiettato il videofilm di Nosrat Panahi Nejad sul compositore Federico Incardona scomparso prematuramente nel 2006.
Una scala stretta e ripida di una casa restaurata all’ Albergheria. La camera la risale. Si ferma al primo pianerottolo, poi allunga lo sguardo sino alla sommità. Lì fanno da quinte due donne anziane. Ci colpisce della donna minuta che sta a destra il volto di cera che esprime una bontà rassegnata. A illuminare la quinta-donne una lampada oscillante…
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“… Da dove giungano quei compositori, tremendamente pochi, la cui musica, come quella di Federico Incardona, diviene veicolo del giudizio su quel che è male, come essi nascano, si sviluppino e si innalzino, a volte poi crollando, è difficilmente deducibile da un punto di vista filosofico …”
Heinz-Klaus Metzger
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Vittoria jazz festival
18-26 Giugno 2016
Nel ricordo di Gesualdo Bufalino (1920-1996)
Vittoria jazz festival
18-26 Giugno 2016
Nel ricordo di Gesualdo Bufalino (1920-1996)
Presentazione di MARCELLO BENFANTE
commiato in video
La “Scomparsa di Gesualdo Bufalino” di Nosrat Panahi Nejad si apre ossimoricamente con un commiato («Addio, bivacchi di festa»). Non un addio ai monti, ma un foscoliano elogio e insieme rammarico della distanza («Resta di tanta vacanza», che riecheggia la perduta “speme” del poeta di Zante). La motivazione encomiastica viene subito assorbita e quasi annullata da un complesso ordito di slittamenti iconici e semantici…
https://www.nosratpanahinejad.it/la-scomparsa-di-gesualdo-bufalino-amaro-miele/
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La proiezione
di
“Mohammad Reza Lotfi Mirza Abdollah’s Music School”
di
Nosrat Panahi Nejad
26 Maggio ore 19.00 Università di Zurich
Rassegna stampa dell anteprima del documentario
Mohammad Reza Lotfi
Mirza Abdollah’s Music School
di
Nosrat Panahi Nejad
alla Casa della cultura di Arasbaran 18 febbraio- 2016 Teheran
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Antonio Costa
Presenta il suo libro
“La mela di Cezanne e l’accendino di Hitchcock“
Venerdi 8 maggio 2015, Feltrinelli via Cavour, 133 Palermo
La mela è una di quelle «incredibili mele e pere dipinte da Cézanne» che Woody Allen, in Manhattan,mette tra le dieci cose per le quali vale la pena di vivere. L’accendino è quello di Delitto per delitto: secondo gli esperti un Ronson, modello Adonis, personalizzato. A metterli assieme, la mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock, è stato Godard, in Histoire(s) du cinéma. E questo per dirci che sono ben pochi quelli che conservano memoria della mela di Cézanne in confronto a quanti ricordano l’accendino di Delitto per delitto. Da qui prende le mosse questo libro dedicato alle cose che vediamo nei film, e ai film come luoghi in cui gli oggetti quotidiani sono diventati, almeno nel nostro immaginario, quello che sono. Non solo di caffettiere, panchine e spremiagrumi si tratta, ma anche di una goccia di pioggia su una foglia, della fiamma di un fuoco acceso in riva al mare, di un fossile incastonato in una roccia…
http://www.einaudi.it/libri/libro/antonio-costa/la-mela-di-c-zanne-e-l-accendino-di-hitchcock/978880619860
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MEYKHANE
voci e memorie persiane
Anno V, 2015
سرای مدرسه و بحث علم و طاق و رواق / چه سود چون دل دانا و چشم یبنا نیست
http://meykhane.altervista.org/pietro-della-valle.html
Quaderni di MEYKHANE IV (2014)
I “Quaderni di MEYKHANE”, rivista bilingue (persiano-italiano) censita dal MIUR con peer review anonimo, a uscita annuale, si propongono da un lato di mettere a confronto le diverse anime – d’Iran e della diaspora – della letteratura persiana d’ogni tempo, in traduzione italiana o in traduzione con testo originale a fronte; e, dall’altro, di documentare le tante “memorie” di italiani e di iraniani che, attraverso viaggi e scambi, hanno contribuito a far avvicinare e meglio conoscere i rispettivi paesi. La raccolta di materiali da pubblicare su “Quaderni di MEYKHANE” viene chiusa il 31 dicembre di ogni anno.
Contributi
Nosrat Panahi Nejad Sei e sei (sesh o sesh)
Ahmad Shamlu Batti, batti, andrà come deve andare! (a cura di Maryam Radmanesh)
Ali Akbar Dehkhoda, Florilegio da Charand o parand (a cura di Valeria Ianniello)
Ayené Fruscio d’ali
Mohammad Ali Jamalzadeh Veylan ad-dowle (a cura di Sara Assareh)
(Pseudo) Sana’i “E’ Colui che dimora in chi ha il cuore a pezzi!” . Prologo de “La via della mistica ricerca” (Tariq al-Tahqiq) a cura di Carlo Saccone
Odo Ruggine Storie di colori / Qesseha-ye rangi (a cura di Nahid Norozi)
Samad Behrangi Talkhun (a cura di Sheida Farkhonde)
Appendice
Intervista a Anna Vanzan sulla sua attività di studiosa e traduttrice di letteratura persiana contemporanea (a cura di Nahid Norozi)
I testi di questo numero saranno online da febbraio 2015
ISSN 2283-3072
indice
Quaderni di MEYKHANE II (2012)
Quaderni di MEYKHANE III (2013)
Quaderni di MEYKHANE IV (2014)
archivio: letteratura persiana online
archivio: iran, letteratura e società
archivio: Iran in libreria, recensioni
archivio: studiosi e iranisti di ieri
archivio: interviste e presentazioni
archivio: tesi e dissertazioni
© MEYKHANE 2011
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In occasione del I anniversario dalla scomparsa di Franco Scaldati si presenta
Il pozzo del teatro
conversazione con Franco Scaldati
di
Nosrat Panahi Nejad
Sabato 31 maggio alle ore 18/30 sala Perriera, Cantieri culturali, Palermo
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UNIVERSITA’ POPOLARE DI BOLOGNETTA
VENERDI’ 29 NOVEMBRE 2013 ALLE ORE 16.00
Nei locali della Biblioteca Comunale “Tommaso Bordonaro”
Via Vittorio Emanuele,81
INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2013/14
Proiezione docufilm
“Ignazio Buttitta Racconto Filiale”
di
Nosrat Panahi Nejad
con
Flora Buttitta, Franco Scaldati, Antonino Lo Piparo
intervengono:
il prof. Antonino Buttitta
il regista Nosrat Panahi Nejad
LA S.V E’ INVITATA A PARTECIPARE
LA PRESIDENTE DELL’UPB LA DIRETTRICE DELLA BIBLIOTECA
( Prof.ssa Maria Muratore) (Dr.ssa Maria Grazia Guttilla)
Ignazio Buttitta Racconto Filiale
di
Nosrat Panahi Nejad
CON: Flora Buttitta, Franco Scaldati, Antonino Lo Piparo
FOTOGRAFIA, AUDIO, MONTAGGIO: Nosrat Panahi Nejad
MUSICA: La ballata del prefetto Mori è cantata da Egle Mazzamuto;
Arrangiamento e chitarra di Carlo Farina
DURATA: 38 minuti
PRODUZIONE: Luisa Mazzei-Nosrat Panahi Nejad-Italia, 2012
NOTA DELL’AUTORE
Di nuovo un ritratto postumo. Flora Buttitta si cimenta a palesare la propria memoria del padre poeta. Il circuito chiuso questa volta è rappresentato dalla dimora dove il poeta visse gli ultimi mesi della sua vita a ridosso di un lembo di mare oramai pervaso da malinconia. Unici testimoni i gabbiani in perenne volo sopra le spiagge vuote e le piazze deserte. Il film incomincia con le reminiscenze infantili di Flora che apre il suo racconto della memoria paterna con l’impossibilità di possedere la luna, mentre, bimbetta, in braccio al padre, di notte, percorre le strade di Bagheria e termina con Flora nell’atto di cogliere dalla spuma del mare immagini e poesie oramai disperse in profondità e in latitudini impensabili.
Queste pagine restituite dal mare una volta approdate con cura e con affetto vengono sistemate sulla spiaggia da Flora come unico possibile dono alla vista dei gabbiani in volo. In questa difficile ricostruzione della memoria attraverso l’assenza, altro sussidio fondamentale, scomparso il corpo del poeta, rimane la voce, il suono, il suono tellurico con cui Ignazio insegnava e stregava chi non poteva avere il lusso o il privilegio della poesia stessa. Come affermava la poetessa Fourugh Faraghzad: “… Solamente rimane la voce, null’altro.” Quindi in questa ricostruzione, la voce di Buttitta è storia essa stessa. Vivida a tal punto da riaffiorare come le pagine squinternate dei suoi versi restituite dal moto delle onde e in perfetta sovrapposizione sulla voce di Flora.
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Aula magna Invito 20 novembre 2013 (2)
la Feltrinelli PALERMO MERCOLEDÌ 6 novembre 2013 ore 1 7.45 Castrenze ha 5 anni quando la sua poverissima famiglia si sgretola. Completamente solo, fà il pastore per padroni senza scrupoli. Questo bimbo, però, non vive nell’odio: si sente fratello degli animali che accudisce e con i quali divide la sorte, e cresce in lui il bisogno di raccontare. Dovranno passare quasi settant’anni prima che impari le parole per dire finalmente la sua storia. Incontriamo Castrenze Chimento autore di Lasciato nudo e crudo (Terre di Mezzo) con Santo Lombino e Mario G. Giacomarra. Precederà l’incontro la proiezione del film documentario Chimento Castrenze, nudo e crudo di Nosrat Panahi Nejad con Franco Scaldati e Castrenze Chimento. eventi.palermo@lafeltrinelli.it
DONNAFUGATA FILMFESTIVAL 17/29 settembre 2013
COMISO FONDAZIONE GESUALDO BUFALINO 17/24 [PRIMA PARTE]
FONDAZIONE GESUALDO BUFALINO/SPAZIO NASELLI 25/29 [SECONDA PARTE
DAL PREMIO PIEVE AL PREMIO BUFALINO Comunicato Stampa «Una serata particolare, venerdì 27 settembre, alle ore 21.00, sempre presso lo Spazio Naselli, in collaborazione con la Fondazione Gesualdo Bufalino, la dedichiamo alla consegna ex aequo del Premio Bufalino. L’enfant du paradis, arrivata ormai alla VI edizione – ci tiene a dire con orgoglio il direttore artistico Salvatore Schembari – ossia a Terramatta di Costanza Quatriglio e a Chimento Castrenze, nudo e crudo di Nosrat Panahi Nejad. DAL PREMIO PIEVE AL PREMIO BUFALINO è il titolo dell’iniziativa che vuole sottolineare il passaggio da un premio letterario a un premio cinematografico, la resa del mutamento linguistico, (partendo dai due vincitori delle rispettive edizioni del premio Pieve di Santo Stefano: quella del 2000 vinta da Vincenzo Rabito con la sua opera Terra matta e quella del 2012 vinta da Chimento Castrenze con il suo diario Odissea della mia vita) nelle relative trascrizioni cinematografiche, liberamente ad essi ispirati». Parteciperanno alla consegna del premio: i due registi, i fra telli Turi e Tano Rabito, Chiara Ottaviano, sceneggiatrice e produttore del film, per Terramatta; l’autore del diario premiato Chimento Castrenze per il film realizzato dal cineata iraniano. A condurre meritatamente la serata il critico Santo Lombino. Buona Visione!
Sabato 14 settembre 2013-Archivio Diaristico Nazionale
Lasciato nudo e crudo incontro con Castrenze Chimento, Duccio Demetrio, Nadia Frulli, Nicola Tranfaglia ore 9.30 Teatro Comunale letture di Andrea Biagiotti Siciliano di Alia e analfabeta, Castrenze Chimento ha reso sublime il valore della scrittura e della testimonianza autobiografica quando, varcata la soglia dei settantaquattro anni, ha deciso di iscriversi presso la Scuola Media “Antonio Ugo” di Palermo per istruirsi e realizzare il sogno di mettere nero su bianco la storia della propria vita. Ha compiuto così un gesto potente ed emblematico che ha schiuso i contenuti di una vicenda umana delicata e dolorosa, nella quale si narra delle sofferenze patite da un bambino cresciuto nella provincia di Palermo negli anni a cavallo tra lo scoppio e la fine della seconda guerra mondiale. Castrenze ha visto precipitosamente disgregarsi il proprio nucleo famigliare ed è stato costretto a intraprendere lavori disumani e faticosi, come garzone e come badante del bestiame, alla mercé di padri-padroni che non hanno esitato a somministrare ogni sorta di violenza nei suoi confronti. La sua vita è stata una catena di sofferenze proseguita con l’esperienza della emigrazione e della microcriminalità, spezzata solamente grazie alla forza d’animo di un uomo che sin da giovane, pur nelle avversità, non ha mai permesso che l’odio e il rancore divenissero sentimenti preponderanti. Con il passare degli anni Castrenze è riuscito a individuare e intraprendere la propria strada: ha lasciato Alia per Palermo, poi ha trovato lavoro a Milano e infine in Germania e non più nell’agricoltura, ma come operaio in una industria alimentare. Infine, negli anni Settanta, il ritorno a Palermo dove vive tutt’ora. La scrittrice Evelina Santangelo, prefatrice dell’opera, ha colto nell’autobiografia di Chimento “un tale sentimento più vasto della vita che non fa mai cadere la narrazione nel rancore e nella recriminazione”. ‘Chimento Castrenze, Nudo e crudo’ videofilm di Nosrat Panahi Nejad con Castrenze Chimento e Franco Scaldati da sabato 14 settembre Palazzo Pretorio
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Lunedì 12 agosto 2013 ore 22,00 (Piazzetta G. Garibaldi) Alia |
proiezione del vidoefilm
Studio per un ritratto
Chimento Castrenze nudo e crudo
di
Nosrat Panahi Nejad
Girato tra Palermo e Alia e liberamente tratto dal diario Odissea della mia vita di Chimento Castrenze, vincitore del premio Pieve S. Stefano settembre 2012, il video film Chimento Castrenze, Nudo e crudo aggiunge un altro tassello alla teca della memoria dedicata dal regista iranianiano ai personaggi e alle figure significative dell’isola.
In questo recente lavoro ispirato all’ incredibile storia individuale di Castrenze, in una continua altalena di privazione e violenza, ciò che assume maggiore importanza nella lettura registica riguarda la conquista tardiva della scrittura, del linguaggio, da parte del protagonista. Strumento necessario per un amarcord privo di qualsiasi ipotesi nostalgica, bensì pregno di un’attualizzazione e di una materializzazione qui e ora fin tanto da spingere prepotentemente ad apprendere la chiave di volta del sapere e del saper scrivere. Dove lo strumento principe rimane da sempre la pronuncia e la grafia di un’alef, incipit dello scrigno alfabetico.
La Lettura del diario che scandisce il percorso filmico è del grande attore palermitano appena scomparso, Franco Scaldati.